– Io non ho desideri né paure, – dichiarò il Kan, – e i miei sogni sono
composti o dalla mente o dal caso.
– Anche le città credono d'essere opera della mente o del caso, ma né l'una né l'altro bastano a tener su le loro mura. D'una città non godi le sette o settantasette meraviglie,
ma la risposta che dà a una tua domanda.
– O la domanda che ti pone obbligandoti a rispondere, come Tebe per bocca della Sfinge.
(Italo Calvino, Le città invisibili)
In armonia con la complessità dell’opera ispiratrice, Le visibili città invisibili si articola in più direzioni, comprendendo trenta illustrazioni originali, venticinque brani musicali inediti e una dozzina di istallazioni che, visivamente o musicalmente, rappresentano ciascuna delle cinquantacinque città. Come Marco Polo descrive ogni città a Kublai Khan utilizzando espedienti narrativi differenti e illustrando le peculiari suggestioni che essa evoca, così gli artisti hanno raffigurato e interpretato in maniera del tutto personale e originale le stesse città, cercando di rendere “tangibile” (figurativamente o musicalmente) quella ”invisibilità” predicata dal titolo. Le cinquantacinque “città invisibili” presentate in mostra sono infatti “visibili” (o “udibili”) nella loro doppia valenza di farsi immagine (o composizione musicale) del racconto che Marco Polo fa di esse a Kublai Kan, ma anche “visibili” (“udibili”) perché svelano ciò che la città, nella sua valenza reale o simbolica, sempre nasconde agli occhi.
Le città sono invisibili, non perché non ci siano, ma perché nascondono sempre
un qualcosa che ai nostri occhi sfugge sempre.
Le 34 illustrazioni, realizzate da Sara Vettori e Gabriele Genini, sono eseguite con tecniche incisorie calcografiche e xilografiche, a tiratura limitata e numerata. I ventisei brani musicali sono stati composti ed eseguiti dai musicisti fiorentini Michele Mingrone, Federico Mengoni, Andrea Celli, Leonardo Venturini, Umberto Foddis. Completano il percorso la video istallazione di Andrea Sfalanga e una dozzina di istallazioni (oggetti, materiali, utensili).
Le opere incisorie e musicali, che con la loro consistenza bidimensionale ed eterea assurgono a rivelazione e manifestazione di quanto va sfuggendo nella realtà fenomenica, sono giustapposte alla tridimensionalità degli oggetti, che rappresentano la realtà empirica che immancabilmente rimanda ad altro da se stessa, così da ricreare ed esemplificare la tensione tra ordine (narrativo, descrittivo) e disordine (reale, fenomenico) che è stato uno dei temi più cari a Calvino.
La mostra, elaborata in due anni di riflessione e confronto tra artisti fiorentini, ha ricevuto il
patrocinio del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Ufficio Scolastico
Regionale per la Toscana) ed é stata presentata la prima volta nel mese di novembre 2012 a Firenze
(spazio SUC - ex Murate), con la collaborazione del Comune di Firenze, in occasione del
quarantesimo anniversario della pubblicazione del libro (Einaudi, 1972), e una seconda, a maggio
2013, presso “La Soffitta Spazio Delle Arti” (Sesto Fiorentino, Firenze).
Dal 31 gennaio al 29 marzo 2015 le opere grafiche e musicali del progetto Le visibili città invisibili saranno esposte presso lo spazio dell'Associazione Biblioteca Salita dei Frati (Salita dei Frati 4A, 6900 Lugano, CH).
Dal 31 gennaio al 29 marzo 2015 le opere grafiche e musicali del progetto Le visibili città invisibili saranno esposte presso lo spazio dell'Associazione Biblioteca Salita dei Frati (Salita dei Frati 4A, 6900 Lugano, CH).
La
presidentessa dell’«Associazione
Culturale 47 ROSSO», Gaia
Del Francia,
nasce a Firenze nel 1973. Dopo gli studi di Lettere e Filosofia, ha
lavorato presso la Libreria Martelli di Firenze dal 2003 al 2011,
anno in cui la libreria ha tristemente chiuso i battenti. Il ruolo
attuale le permette di seguire e coordinare progetti che uniscono il
suo interesse per l'arte e quello per la letteratura.
Gabriele
Genini
(www.genini.ch) nasce a Bellinzona nel 1981. Diplomatosi nel 2000
alla Scuola del fumetto di Milano, frequenta l’Accademia di Belle
Arti di Firenze, facoltà di pittura dove, nel 2006, si laurea con
lode in
tecnica dell’incisione con la tesi Shunga,
l’erotismo nelle stampe giapponesi”.
Padroneggia diverse tecniche pittoriche (olio, tempera, acquerello,
acrilico), di incisione (acquaforte, acquatinta, puntasecca, cera
molle, maniera allo zucchero, xilografia, linoleografia) e di
scultura (legno e marmo). È stato protagonista di numerose mostre
collettive e personali in Svizzera, Francia, Italia e Canada. Nel
2007 ha pubblicato il libro Poesie
dagli alberi,
edito dall’Assessorato Tutela Ambientale della Provincia di Varese.
Nel 2009 ha vinto il concorso "Artista Bally" organizzato
dalla Fondazione Bally per la Cultura. Dal 2010 è membro di AMIGRAV
(International Engravers Association).
Sara
Vettori
nasce a Firenze nel 1978. Si diploma nel 1997 all'Istituto Statale
d'Arte di Firenze nella sezione oreficeria. Nel 2000 si iscrive
all’Accademia di Belle Arti di Firenze, facoltà di pittura, dove
si laurea con lode in tecnica dell’incisione con la tesi Sinfonia
in giallo: corrispondenza fra suono e colore. Un'analisi su
Kandinskij e Schönberg.
Nel 2003 viene selezionata per il “3°premio Internazionale
Biennale d'Incisione” di Monsummano Terme. Nel 2006 vince una borsa
di studio per tecnico di laboratorio all'Accademia di Belle Arti di
Firenze. Padroneggiare a livello professionale un gran numero di
tecniche pittoriche e incisorie. Ha partecipato a varie mostre
collettive e lavorato per vari anni nel mondo della scuola,
partecipando a progetti didattici legati all’insegnamento di
materie artistico-musicali. Ha lavorato come scenografa per una
troupe di cineoperatori che si occupano della realizzazione di video
in ambito prevalentemente educativo e pubblicitario. Coltiva da
sempre un profondo interesse per la musica, che pratica costantemente
suonando il basso elettrico in svariate band; attualmente fa parte
della rock band dei Vowland.
Andrea
Celli nasce
a Firenze nel 1968 ed è un ben noto bassista (basso elettrico e
contrabbasso) della scena musicale nostrana; la lunga esperienza live
lo ha portato sui palchi di alcuni fra i principali locali italiani
(Rolling Stone, Fuori Orario, Thunder road, Auditorium Flog, Alpheus,
ecc.).
Umberto
Foddis,
in
arte Antohony Night,
nasce
a Firenze nel 1974. Si diploma all' Accademia di Belle Arti di
Firenze in pittura. Personaggio eclettico, musico e strumentista
autodidatta, ha suonato con svariati gruppi e composto colonne sonore
per cortometraggi, spettacoli teatrali e spot pubblicitari. L'amore
per la musica lo porta a voler approfondire le sue conoscenze e
inizia quindi a lavorare come tecnico del suono in studio e in presa
diretta (tra i suoi lavori in questo campo ricordiamo quello per “La
Filarmonica di Budapest” in S. Pietro, Vaticano). Ha sonorizzato
esposizioni artistiche e spettacoli di danza (tra i quali OAC).
L’interesse per l'illuminazione in ambito teatrale lo porta a
lavorare come light designer per il teatro.
Federico
Mengoni
nasce a Firenze nel 1979. Dalla metà degli anni Novanta suona in
alcune band locali e dal 2000, sotto diversi pseudonimi/progetti
(Prodvkt, Corpomorto, Tzunami fancoil orchestra,
Planetspectrumanalysiscenter, Levkoy, ecc.) collabora con artisti,
etichette e distribuzioni nazionali ed internazionali inerenti alla
sfera della musica sperimentale. Nel 2003 fonda, in collaborazione
con Giovanni Mazzi, il gruppo “Il Caffè degli Zeri”,
intraprendendo una contaminazione stilistica fra musica e arte
grafica.
Michele
Mingrone nasce
a Firenze nel 1971; diplomato al Liceo Classico Galileo, redattore,
autore di testi per ragazzi con varie case editrici italiane, web
content editor per vari siti web, collabora con varie band toscane
come chitarrista e autore di musiche e testi. Nel 2006, con la nota
band folk-rock degli “Scaramouche”, incide l’album omonimo,
pubblicato e distribuito in tutta Italia da Emi Records. Nel 2007,
col gruppo ambient-noise sperimentale “Tsunami Fancoil Orchestra”
pubblica il cd Hindenburg
(Clinical Records) e, col collettivo artistico “Il Caffè degli
Zeri”, collabora alla composizione di alcune musiche per il
videocorso di spagnolo Espanol
24
allegato a “Il Sole 24ore”. Ha musicato vari cortometraggi
premiati in festival nazionali, tra cui Crème
Fatale
di Veronica Locatelli, vincitore nel 2003 del premio “Minimusical”
organizzato dalla rivista “Musica!”, supplemento de “La
Repubblica. Nel 2012 ha composto ed eseguito in scena le musiche
dello spettacolo teatrale Ci
vuole vita per amare la vita,
incentrato sull’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters e
rappresentato al Teatro delle Spiagge di Firenze.
Leonardo
Venturini
nasce nel 1974. Diplomato al liceo Artistico e specializzato in
grafica pubblicitaria ed editoriale, lavora come educatore, seguendo
i laboratori Multimediali di Video/Musica/Teatro presso il Centro
Occupazionale e di Socializzazione Kairos della USL 4 di Prato,
rivolto a soggetti con handicap. Batterista esperto, ha suonato in
molte formazioni, fino agli attuali Vowland.
Daniele
Bernardi
è nato a Lugano nel 1981 e si è trasferito a Roma per studiare
teatro. Ha ideato e interpretato gli spettacoli La
rauca gola del cuore – collage-Majakovskij,
La
bufera è il mio violino – collage-Esenin,
Ballata
di un uomo sottile – omaggio a Bob Dylan e
lo sceneggiato radiofonico Il
padrone del silenzio – una biografia di Arthur Rimbaud tra mutismo
e peregrinazione (RSI
– Rete Due).
Alcuni
suoi testi sono apparsi nella breve raccolta Si
opera nella sola durata
– sei poeti
(Lugano, alla chiara fonte editore, 2003), all’interno del
cofanetto l’antologia
della durata
con la plaquette Tutto
questo andare a rotoli
e nelle antologie Di
soglia in soglia. Venti nuovi poeti nella Svizzera Italiana (Losone,
Edizioni Le Ricerche, 2008), Corale
per opera prima
(Faloppio, LietoColle, 2010). La sua raccolta poetica d'esordio si
intitola Versi
come sassi
(Faloppio, LietoColle, 2009).
Dal
2011 è redattore della rivista culturale Cenobio. Vive e lavora tra
Svizzera e Italia.
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